di Giovanni Maria Riccio, Studio Legale e-Lex Belisario, Scorza, Riccio & Partners
“Il diritto d’autore protegge la creatività, consentendo agli artisti di vivere del loro lavoro oppure il diritto d’autore limita la creatività, creando delle situazioni di monopolio e, di fatto, impedendo la circolazione delle opere?
È di questo paradosso che si parlerà a Genova, il 19 e 20 giugno, a #DirittiCreativiTalk, l’iniziativa organizzata da Arci Liguria e Arci Nazionale. Una due giorni di approfondimento sui temi e gli strumenti della conoscenza libera e condivisa, un momento per confrontare e esperienze e provare a offrire soluzioni a problemi apparentemente insuperabili.
Nella prima parte ci saranno i workshop: Wiki Loves Monuments con Cristian Cenci; Come pensare un progetto libero con Iolanda Pensam ricercatore SUPSI; e, infine, Le attività culturali e l’ostacolo licenze, con chi scrive e con lo studio legale e-Lex, animatore, insieme all’ARCI e a Giuditta Nelli, dello sportello telematico Diritti Creativi.
La seconda parte, sabato mattina, al Palazzo Ducale, sarà destinata all’incontro “Conoscenza libera e condivisa. Come, dove e quando?”. Si confronteranno politici (Julia Reda, Parlamentare europea, e la senatrice Elena Ferraro, dell’intergruppo “Parlamentari per la Musica”), esponenti del mondo della cultura (Luca Borzani, Presidente Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova, e Luca Bergamo, segretario generale Culture Action Europe), della ricerca (ancora io e Iolanda Pensa) e dell’impresa (Adriano Bonforti, fondatore e CEO della piattaforma Patamu). A rappresentare l’ARCI, la presidente nazionale Francesca Chiavacci e Giuditta Nelli, che coordinerà i lavori.
Si parlerà di diritto d’autore, ma non solo. Perché è limitante considerare che tutto possa essere compreso negli asfittici confini dei dibattiti infiniti (e, sinceramente, monotoni) sulla pirateria e sul suo impatto sull’industria culturale, sulla durata eterna dei diritti d’autore, sulla necessità di ripensare il monopolio della SIAE. Di questo si discuterà, ma con una prospettiva differente o, forse, banalmente con una prospettiva unitaria, che cercherà di riprendere i diversi fili della matassa e offrire soluzioni.
Con la consapevolezza che il diritto d’autore non è un monolite unico, ma un universo che si presta a letture e ad angoli di prospettiva differenti. Un universo che deve confrontarsi con la rivoluzione che si è attuata nelle modalità di produzione e di distribuzione delle opere, dove internet ha rappresentato, e tuttora rappresenta, un motore fondamentale per la diffusione della cultura e, più in generale, della conoscenza. Gli esempi potrebbero essere innumerevoli e l’elenco sarebbe necessariamente parziale: basti pensare alle piattaforme di condivisione come YouTube, repertori infiniti per i fruitori e strumenti di distribuzione planetaria per gli artisti.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla pirateria, che spesso, però, è un mero spauracchio, evocato per contrastare le novità che stanno minando le posizioni consolidate nell’industria culturale. La verità è che la rivoluzione digitale, come ogni rivoluzione, comporta un azzeramento (o, almeno, un ripensamento) delle situazioni esistenti e la determinazione di nuovi equilibri. Ed è esattamente quello che sta avvenendo nel settore che ci interessa. Le major discografiche e le grandi case di produzione cinematografica combattono da anni una guerra senza confini agli operatori di internet. Questi ultimi, dal canto loro, sono refrattari a riconoscere royalties adeguate ai creativi che sfruttano le piattaforme e alimentano il traffico di utenti e gli investimenti pubblicitari (basti pensare all’esplosione delle serie web).
#DirittiCreativiTalk sarà un’occasione per discutere di tutto questo e di molto altro ancora. In maniera “laica”, senza posizioni precostituite. Nella consapevolezza che qualcosa è cambiato e che fenomeni nuovi impongono risposte nuove.