Lunedì 20 giugno sarà la Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – Unhcr; un’iniziativa che da oltre dieci anni ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, di questa particolare categoria di migranti.

Ci accingiamo a celebrare questa giornata in una situazione particolarmente negativa sul fronte dell’accoglienza, In Europa e in Italia. Questo è stato l’anno del pessimo accordo Ue con la Turchia e della sua possibile replica nei paesi africani attraverso il Migration compact proposto dal nostro governo.

Secondo l’Unhcr sono 60 milioni le persone costrette a fuggire dalle loro case e dai loro paesi e bisognose di protezione. 60 milioni a fronte di una popolazione del pianeta di 7 miliardi;  nell’Ue gli abitanti sono 500 milioni e in Italia 60 milioni. Questo significa che se volessimo distribuire equamente nel mondo i 60 milioni di potenziali rifugiati, all’Europa ne spetterebbero 4 milioni e all’Italia 450mila. Siamo invece di fronte a numeri enormemente  inferiori (si calcola che in Europa siano ospitati un milione di rifugiati), e l’Italia, secondo dati del Ministero dell’Interno,  nel 2015 ha avuto in tutto 83.970 richieste d’asilo.

I primi mesi del 2016 sono stati caratterizzati dall’inaccettabile numero di morti in mare: sono, a fine giugno, almeno 2868 i morti e i dispersi lungo le rotte del Mediterraneo. Prosegue dunque il business degli scafisti e la tratta di esseri umani lungo le nuove rotte terrestri. Permane l’incapacità dell’Unione Europea di fornire risposte adeguate, al di là del cinismo degli accordi con i Paesi di origine e di transito ed i soliti balletti su quote e accoglienza. Intanto si diffondono indisturbati i peggiori sentimenti di razzismo e xenofobia, che avanzano assieme alla costruzione dei muri nello spazio Schengen e si nutrono di un’informazione volta più a creare un clima emergenziale che a stimolare una riflessione di merito.

Quello dell’Arci è un impegno volto a garantire un’accoglienza dignitosa, come stiamo cercando di fare per esempio a Ventimiglia dove i nostri operatori e volontari sono quotidianamente impegnati  a fornire assistenza e beni di prima necessità ai profughi ammassati lì da mesi, nell’indifferenza delle istituzioni nazionali.

Chiediamo che siano finalmente aperti canali di ingresso legali in Italia e in Europa, unica scelta ragionevole per fermare le morti di frontiera.

Per tutti questi motivi, quest’anno la Giornata Mondiale del Rifugiato assume una valenza particolare.

Qui il programma delle iniziative a VENTIMIGLIA

Presso la parrocchia di San Nicola, quartiere Gianchette, a Ventimiglia con tutti i migranti che sono di passaggio alla chiesa ci si immergerà giorno 20 giugno p.v. in una Giornata del Rifugiato molto concreta.

Il Comitato Art. 2, il Comitato di quartiere delle Gianchette in collaborazione con la Caritas e l’Arci propongono un pomeriggio di gioco, riflessione e speranze …

Si comincia con la stesura di frasi e testimonianze di migranti e residenti sul tema nel primo dopo pranzo. Dalle 16.00 seguirà breve torneo di calcio con partecipazione al gioco di migranti e residenti: ciascuno avrà affisso sulla pettorina la bandiera dello stato nel quale aspira a vivere.

Si prevede verso le 18.00  l’ arrivo del Vescovo della diocesi di Ventimiglia Sanremo, di altre autorità religiose compreso l’ Imam di Ventimiglia: insieme guideranno un momento di commemorazione per le vittime delle migrazioni (morti in viaggio).

Durante questo momento saranno lette alcune testimonianze scritte ad inizio pomeriggio insieme ad un breve reading di un’ amica del Comitato.

Concluderà il pomeriggio la musica di Paolo Lizzadro, cantautore lucano trapiantato in Ventimiglia, anch’ egli attivo nel Comitato Art. 2.

Tutti sono i benvenuti/e, con attenzione al luogo e ai suoi abitanti.