Con l’approvazione definitiva del ddl Martina-Orlando può finalmente chiudersi la vergogna del caporalato in agricoltura.

Vengono infatti stabilite, nei confronti di chi sfrutta il lavoro nei campi, misure detentive e pecuniarie severe, non solo per i caporali ma anche per i proprietari dei terreni agricoli e le società che sullo sfruttamento prosperano.

E’ prevista la confisca dei beni, come avviene per i reati di mafia, e il sequestro delle ricchezze accumulate con lo sfruttamento della manodopera.

Una legge attesa da anni, che riconosce diritti e dignità anche per i lavoratori e le lavoratrici dei campi. Una legge per la cui approvazione si sono battuti insieme sindacati e associazioni come l’Arci, che hanno dato vita alla rete ‘Coltiviamo i diritti’.

E’ stato fatto un significativo passo avanti, che salutiamo con soddisfazione. Ora, come per tutte le leggi, è necessario non abbassare la guardia e vigilare perché sia realmente applicata, anche nella parte, importantissima, che prevede la prevenzione e il sostegno ai lavoratori sfruttati attraverso la rete del lavoro agricolo di qualità.