Dal 4 al 6 luglio sarà a Roma, ospite dell’Arci, Abdelrahman Mansour, attivista egiziano per i diritti umani e la democrazia. La sua visita cade quando il Parlamento europeo si appresta a discutere una mozione di condanna contro il regime di Al-Sisi per il mancato rispetto dei diritti fondamentali.
Mansour è un blogger, è stato coamministratore di ‘We are alla Khaled Said’, la più seguita pagina politica di facebook in tutto il Medio Oriente. Quella pagina promosse l’appello per la mobilitazione del 25 gennaio 2011, la grande ondata di proteste popolari che portò alla caduta di Mubarak.
Dopo la presa del potere dei militari e del generale Al-Sisi, Mansour si è trasferito negli Stati Uniti.
Durante la sua visita in Italia avrà incontri con le istituzioni, la società civile e verrà organizzata una conferenza stampa il 5 luglio alla sala stampa della Camera.
Con queste parole spiega i motivi della sua visita: “L’aumento senza precedenti della repressione di stato e della violenza in Egitto sta ricevendo una crescente attenzione. Anch’io sostengo la richiesta di un’inchiesta indipendente per il rapimento, la tortura e l’omicidio di Giulio Regeni… Il suo caso è emblematico delle gravi violazioni dei diritti umani che stanno avvenendo in Egitto… Queste politiche repressive aumentano il dissenso e la rabbia, col risultato che i settori più emarginati sono esposti alla radicalizzazione, diventando così una base ampia per il reclutamento da parte dei movimenti estremisti… A ciò si accompagna il fallimento delle politiche economiche, aggravato dalla tolleranza verso la corruzione…L’Italia può giocare un ruolo chiave in questa dinamica in quanto patner influente dell’Egitto.”