La recente fase socio-politica sta portando indietro di anni, in Italia ed Europa, l’affermazione di diritti universali e lo sradicamento di razzismo e xenofobia. Fenomeni discriminatori e molestie—soprattutto, ma non solo, in relazione all’appartenenza etnico-razziale—sono sempre più frequenti in ogni aspetto della vita quotidiana: rapporti coi vicini, il locatore o l’agenzia immobiliare; erogazione di servizi da pubblici esercizi; rapporti con le istituzioni pubbliche (accesso ai servizi, principalmente di welfare, sanitari e trasporto, e forze dell’ordine); mondo del lavoro e della scuola; sfera della vita politica. La prima difficoltà che si affronta nel contrasto alle discriminazioni e assume le dimensioni di un vero e proprio impegno culturale, riguarda l’emersione delle discriminazioni. La denuncia è infatti ostacolata da differenti fattori: indifferenza dei testimoni, ignoranza dei diritti e incapacità di riconoscere fenomeni discriminatori, scelta di un comportamento remissivo per paura dello stigma sociale, di ripercussioni nella vita di tutti i giorni o accettazione degli abusi. In questo quadro, da oltre un decennio, Arci Liguria lavora sul terreno del contrasto alle discriminazioni a livello regionale. Da questo lavoro è nata la Rete regionale contro le discriminazioni che ha promosso nel 2017 il progetto P.In. In occasione della Settimana d’azione contro le discriminazioni, promossa dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Arci Liguria ha organizzato un seminario di studio sul tema nella giornata del 21 marzo 2018, dalle ore 10 alle ore 17, presso l’Università di Genova.