Chiude il 20 maggio il mese di eventi, mostre e seminari, che il gruppo sanremese “68 e dintorni” ha organizzato presso il Forte di Santa Tecla (Sanremo), grazie al patrocinio del Comune di Sanremo e dell’Arci (di Arma di Taggia), con la Biblioteca Adler e tanti volontari che hanno dato il proprio contributo, per ricordare gli anni del cambiamento, della contestazione giovanile e la voglia di un mondo migliore.
68 e dintorni. Una storia vera diventata leggenda ha aperto il proprio ciclo di eventi con l’inaugurazione della mostra che ha reso visibile per la prima volta una ricca selezione di materiali (volantini, opuscoli, manifesti, libri, riviste, fotografie, video, filmati, oggetti) raccolti, ordinati e conservati da privati cittadini, che hanno voluto gentilmente dare la loro disponibilità con il proprio archivio personale. L’esposizione offre uno spaccato di una stagione fondamentale della storia italiana del Novecento, una stagione che ruota intorno alla data convenzionale del 1968, ma che trova le radici ideologiche e sociali ben prima e produce gli effetti politici e culturali per tutto il decennio successivo (e li produce tutt’oggi).
Per questo il titolo dell‘iniziativa è stato scelto indicando, oltre all’anno leggendario, la parola “dintorni”, laddove i dintorni hanno origine, culturalmente, verso la fine degli anni ’50 e producono diramazioni musicali, letterarie e cinematografiche oltreché politico sociali con risvolti nel diritto e nell‘immaginario collettivo per un periodo successivo difficilmente limitabile ad una data 0, ad un anno.
Sanremo città della musica popolare (Festival della canzone Italiana) e colta (rassegna della canzone d’autore – Tenco) ha in sé i germi delle contraddizioni che hanno generato l’esplosione della rivolta di 50 anni or sono. Una città dove la ricchezza era ed è esibita (al Casino ad esempio), ma dove si sono svolte le prime contestazioni alla società opulenta ed alla cultura che ne derivava. Molta attenzione viene dedicata alla musica, la musica “impegnata e ribelle“, così come alIa letteratura di movimento e a quegli intellettuali, che hanno sostenuto e criticato quel periodo, argomento e motivo di analisi complessa tuttora.