È un’importante vittoria quella ottenuta ieri nella nostra regione. Grazie alla mobilitazione dei lavoratori della Compagnia unica dei camalli liguri, sostenuti da tante altre realtà ed associazioni, la nave cargo saudita “Bahri Yanbu” non è stata caricata con i generatori elettrici che sarebbero serviti per la guerra in Yemen. E grazie alle manifestazioni il blocco è stato esteso anche a tutti gli altri porti della regione, evitando che le operazioni di carico avvenissero nell’Arsenale della Spezia, lontano dai riflettori mediatici.
In un momento storico nel quale il governo cerca con tutti i mezzi di impedire lo sbarco nei porti italiani alle persone che scappano dalle guerre e dai conflitti, portando avanti lo slogan dei porti “chiusi”, è stato un segnale importante quello giunto dai lavoratori e dalla società civile chiudendo davvero i porti ad operazioni di imbarco di strumentazioni che avrebbero portato altra morte e distruzione.
L’ARCI, in primo luogo i comitati territoriali di Genova e La Spezia fino al Nazionale, è stata fin da subito in prima linea, concretamente, a fianco di chi non vuol diventare complice di chi è corresponsabile di tante guerre sparse nel mondo, una delle prime cause di quei flussi migratori al centro del dibattito politico italiano.
Nel sottolineare l’importanza delle mobilitazioni messe in atto nelle città liguri, ribadiamo il nostro completo disaccordo con il governatore Toti. Non riteniamo accettabile, infatti, che disprezzi le manifestazioni e lo sciopero dei lavoratori portuali facendo passare i generatori utilizzati per scopi bellici quali semplici strumentazioni, al pari di qualsiasi altra merce. Inoltre, le stive della “Bahri Yanbu” contenevano materiale militare destinato all’Arabia Saudita, caricato nei precedenti porti, e non si poteva escludere il carico “in extremis” di altro materiale bellico nell’ultimo porto europeo previsto ossia Genova.
Pertanto, un grazie incondizionato a quei lavoratori che, in tempi di crisi, hanno rinunciato alla propria paga giornaliera, ed in prospettiva ad altre occasioni di lavoro, per non scendere a compromessi con i propri valori ed ideali. Per questo vanno ringraziati e sostenuti, non attaccati e dileggiati come fa Toti. Evidentemente, per la Giunta regionale è molto semplice dire di opporsi all’immigrazione con provvedimenti “elettorali” come nel caso recente dell’esclusione di contributi per gli albergatori che in passato hanno accettato la richiesta delle Istituzioni di accogliere migranti e richiedenti asilo. Molto più difficile, invece, impegnarsi concretamente e quotidianamente nel ridurre le cause di queste migrazioni.
ARCI Liguria ha ben chiaro tutto ciò e, assieme a tutti i livelli dell’associazione e agli altri soggetti con i quali si condividono ideali e valori, non smetterà mai di impegnarsi per la pace e per i diritti delle persone. Noi ci saremo, sempre.