Iniziamo la pubblicazione degli aggiornamenti redatti a cura dell’Associazione Il Baobab e amici per la Siria – Il 18 di dicembre il Consiglio Comunale ha approvato la nostra proposta di mozione a favore della popolazione siriana ( a cui hanno aderito anche SMS Cantagalletto, SMSF Leginese, La Bottega della Solidarietà di Savona, Arci Comitato Provinciale di Savona, UISP Comitato territoriale di Savona) a larga maggioranza. Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito reso possibile questa cosa, tra questi Franco Zunino, capogruppo di Rifondazione Comunista, che ha presentato la mozione, Jorg Costantino, Assessore con delega alla Pace e alla Cooperazione Internazionale e Monica Nigro, consigliere comunale PD.
Il 22 dicembre il nostro volontario è partito per la Turchia, visitando un campo profughi in territorio siriano sul confine turco e alcuni villaggi nel governatorato di Edleb (o Idlib a seconda della trascrizione dall’arabo), dove sono stati distribuiti la seconda trance di vestiti raccolti a ottobre/novembre e i medicinali raccolti in Italia, altri acquistati in loco con i fondi raccolti, a sostegno degli ambulatori informali che curano la popolazione vittima dei continui bombardamenti. E’ stata inoltre acquistata e distribuita una tonnellata e mezza di farina, che comincia a scarseggiare.
Poco oltre il confine è presente un campo profughi interno non organizzato dove vivono circa 18000 persone che non riescono ad entrare in Turchia, principalmente in quanto la Turchia non sta accettando nuovi profughi, essendo i campi esistenti al massimo della loro capacità e dichiarando l’impossibilità di aprirne nuovi, almeno per ora.
Le condizioni all’interno del campo sono al limite della sopravvivenza.
All’interno del campo sono inoltre presenti molti feriti ai quali non si riesce a dare risposte adeguate, neanche di prima emergenza, sia per la mancanza di medicinali e materiale medico che per la mancanza di chirurghi.
Oltre la situazione è gravissima. Indescrivibile. Molte zone sono ridotte a deserti cumuli di macerie, il numero dei profughi interni incalcolabile.
Scarseggiano non solo i medicinali ma comincia a scarseggiare anche il cibo (farina, latte, ortaggi) e l’inverno è appena cominciato.
Anche in prospettiva della bella stagione coltivare i campi e distribuire i prodotti è impensabile.
La popolazione è sottoposta a continui bombardamenti, l’elettricità distribuita per poche ore al giorno, il carburante un bene sottoposto a grandi speculazioni!
Donne e bambini sono quelli che maggiormente soffrono della situazione.
Nonostante questo tutte le persone incontrate hanno dimostrato grande dignità e determinazione.
Faremo presto un incontro di informazione e raccolta fondi per condividere la situazione e preparare nuove azioni!
Ci teniamo qui a precisare che tutte le nostre azioni in territorio siriano sono assolutamente informali.
In Siria sono autorizzate ad operare con personale proprio solo le organizzazioni internazionali accreditate o organiche alle Nazioni Unite.
Le altre, comprese tutte le ONG italiane che ivi operano, devono avvalersi del tutto o in parte, di personale locale della Sirian Arab Red Crescent (Croce Rossa Locale), che a nostro personale giudizio non fornisce le necessarie garanzie di imparzialità rispetto al conflitto in atto. Questa è la motivazione per cui anche alcune note ONG a livello nazionale che godono di grande credibilità hanno scelto di non operare (formalmente) in Siria ma nei campi profughi nei Paesi limitrofi.
Ci assumiamo la responsabilità della nostra scelta e la dichiariamo pubblicamente.
Allo stesso tempo, presentandosi l’occasione di dare un concreto ed efficace aiuto alla popolazione civile, non abbiamo voluto sottrarci. Da questo, e dal rischio insito in ogni azione, consegue l’impossibilità in questa fase, di pubblicare alcuni dettagli precisi circa localizzazioni, tempi, collaborazioni. Siamo consapevoli che ciò può offuscare la percezione di trasparenza riguardo a ciò che stiamo facendo.
Ecco alcune immagini del viaggio 22 dicembre – 7 gennaio
ATTRAVERSAMENTO DEL CONFINE TURCO – SIRIANO
TRASPORTO MEDICINALI ACQUISTATI LOCALMENTE
AMBULATORIO INFORMALE
….. CON SALA OPERATORIA
VISITA AD UNA SCUOLA
DOPO LA FUCILAZIONE SOMMARIA DI 28 UOMINI ALL’INGRESSO NEL VILLAGGIO I MILITARI DELL’ESERCITO REGOLARE HANNO GIA’ SCAVATO DUE NUOVE FOSSE COMUNI
Ecco alcune immagini del viaggio 22 dicembre – 7 gennaio
AMBULATORIO INFORMALE
….. CON SALA OPERATORIA
VISITA AD UNA SCUOLA
DOPO LA FUCILAZIONE SOMMARIA DI 28 UOMINI ALL’INGRESSO NEL VILLAGGIO I MILITARI DELL’ESERCITO REGOLARE HANNO GIA’ SCAVATO DUE NUOVE FOSSE COMUNI
COSA FARE
1) Presto organizzeremo una incontro di condivisione e di raccolta fondi.
2) Abbiamo stabilito un canale di invio periodico di medicinali: il prossimo carico partirà il 25 gennaio ed è quasi completo, ma ne seguiranno altri a breve termine. Intanto la voce della nostra azione si è sparsa dal distretto di Edleb fino all’Eufrate da dove ci sono giunte nuove richieste di medicinali.
Sono urgentemente richiesti dagli ambulatori di fortuna per curare i civili assediati o bombardati dal regime:
– Tutto l’occorrente per gli interventi chirurgici.
– Materiale ortopedico di qualsiasi genere (tutori, materiale per bendaggi e immobilizzazione di arti, stampelle e quanto altro)
– Farmaci anestetici ( inalatori ed iniettabili ).
– Fili per suture e cicatrizzanti.
– Farmaci antibiotici di tutti i tipi ( augmentin , penicillina , gentamicina…)
– Strumenti per la fleboclisi con il materiale per innesto ( farfalle ed altro ) con
flebo pronte di soluzione fisiologica e glucosata e Ringer.
– Materiale per pronto soccorso e prima medicazione (garze , disinfettante , cotone
ed altro).
– Farmaci antinfiammatori , analgesici , fibrinolitici , anticoagulanti.
– Pomate e creme antidolorifiche e cicatrizzanti specie contro le ustioni.
– Farmaci pediatrici per dolori, diarrea, antibiotici, calmanti.
– Farmaci antidiabetici, antiipertensivi.
Sono benvenuti i sia medicinali che eventuali fondi raccolti per acquistare in loco o in Turchia sia medicinali che farina.
3) Stiamo valutando la possibilità di inviare un ulteriore carico di coperte e indumenti invernali (prevalentemente maglioni giacconi e simili sia da adulto che da bambino) via container ma non abbiamo ancora date certe.
4) All’interno del campo profughi abbiamo individuato alcuni casi clinici su cui focalizzare l’attenzione:
– una bimba di 3 anni che vomita sangue da tempo e per la quale nessuno è stato finora in grado di formulare una diagnosi. Abbiamo già pensato ad una connessione via Skype con uno specialista ma la soluzione sembra difficilmente praticabile per motivi tecnici e linguistici. Stiamo provando a capire come farla uscire dal Paese…
– un bimbo di 1anno e otto mesi con deficit immunitario necessita prima di tutto urgentemente di immunoglobuline (INTRAGLOBIN 50 mg)
– Un ragazzo in un campo profughi interno al confine con la Turchia a cui sono state amputate entrambe le braccia e che ha una profondissima ferita da granata in una gamba che gli ha potato via il muscolo e parte dell’osso.
Sarebbe da evacuare e trovare il modo di curarlo – il rischio di infezioni è altissimo!
Stiamo provando a capire come risolvere problemi relativi ai documenti e al trasporto ma serve anche appoggio sanitario all’arrivo, struttura disponibile a prenderlo in carico, sistemazione per eventuale accompagnatore (come si può capire non è minimamente autosufficiente)
– Bambino di 4 anni affetto da sindrome fenilchetonurica (PKU), necessita per sopravvivere di alimenti specifici (particolare composizione proteica) e molto costosi.
– Soldato disertore con grave anemia necessita di cicli di idarubicina cloridrato (Zavedos 10 ml) soluzione iniettabile, molto caro e introvabile in Turchia (è un farmaco chemioterapico ospedaliero!)
Per tutti questi casi stiamo cercando di avere cartelle cliniche almeno in inglese, per capire cosa si può fare. Nel frattempo, dove possibile, stiamo cercando di reperire i medicinali/alimenti specifici.
Chiunque abbia idee non esiti a contattarci!
5) Non perdiamo occasione di parlare del dramma siriano, di leggere e condividere notizie, di sensibilizzare le persone che ci stanno attorno: anche questo è un modo per non lasciare sola la popolazione siriana.
Continuiamo a lavorare sperando nel sostegno di tanti e ringraziando tutti coloro che si sono uniti al nostro lavoro. A presto