E’ stato un buon Consiglio Nazionale quello del week end scorso. Un buon Consiglio per il metodo e per il merito data anche la delicatezza degli argomenti posti all’ordinde del giorno.
Buono anche perchè tutte le volte che “apriamo” i nostri lavori con testimonianze o interventi di realtà come l’associazione CONIPRAT (Comité Nigerien contre les Pratiques Traditionelles) che da anni collabora con Arci Toscana e Arci Firenze per combattere la pesante piaga delle mutilazioni genitali femmili in Niger, di fatto mettiamo il nostro Consiglio in una condizione di maggiore autorevolezza ed anche di maggiore utilità. Abbiamo infatti l’occasione di raccontarci per quello che siamo veramente e soprattutto facciamo emergere ciò che facciamo scoprendo, come al solito, che nella maggior parte dei casi lo facciamo anche bene.
Non smetterò di dire che tra le tante riforme strutturali di cui necessità la nostra associazione, la prima deve riguardare proprio ruolo e funzione del nostro Consiglio Nazionale, il nostro insostituibile “parlamentino”.
Dicevo degli argomenti delicati in discussione. la situazione politica generale, le candidature del mondo Arci – a partire dal nostro presidente Paolo Beni e dalla nostra Antonella Franciosi – e il bilancio preventivo 2013. Argomenti intrecciati tra loro più di quanto si potrebbe immaginare e che partono da una consapevolezza comune ai più. La Conferenza Organizzativa Nazionale svoltasi a Tivoli ha segnato il passo di svolta ponendo all+ordine del giorno il bisogno di una riforma strutturale organizzativa, emerso con forza nel corso degli ultimi due anni all’interno della Presidenza e del Consiglio Nazionale.
Con il prossimo congresso del 2014 viene a chiudersi una fase importante della nostra vita associativa e non solo per il cambio del vertice. Sta al gruppo dirigente diffuso fare in modo che chiudendo una fase importante vi siano tutte le possibilità per aprirne una nuova, più aderente ai tempi e ai bisogni. Di fatto dal 26 febbraio prossimo l’associazione entra nel suo percorso congressuale che si concluderà in anticipo rispetto alla scadenza ordinaria di aprile 2014. Un fatto su cui tutti hanno convenuto a partire da Paolo Beni che, è auspicabile, da quella data potrebbe essere il “nostro” deputato. Una condivisione importante dell’intero gruppo dirigente che ne esce rafforzato in termini di serietà e responsabilità. Non occorre infatti in questa fase alimentare ansie o spaesamento. Sarebbe un pessimo segnale verso i nostri soci. Occorre invece vivere questo momento come un passo in avanti significativo, un riconoscimento del lavoro che abbiamo fatto e soprattutto la consapevolezza che dal mondo della politica – finalmente – si guarda a noi con fiducia e credibilità. Ciò che è avvenuto nei territori in questi anni, il lavoro indispensabile che i nostri circoli svolgono durante le Primarie in termini politici ed organizzativi e, non ultima, la forte presenza di candidati Arci nelle ultime primarie nelle file del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà, deve essere raccolto e valorizzato dall’intera associazione. Non si tratta di escludere tutti gli altri ma di ottimizzare il voto concentrandoci su compagne e compagni la cui candidatura sia un atto di generosità a cui corrisponda una concreta possibilità di raggiungere l’obiettivo. In questo momento delicato per la vita democratica del Paese, dobbiamo avere chiaro che non basta partecipare ma dobbiamo cercare di vincere e per questo stavolta abbiamo scelto di “metterci la faccia”. Assumendocene fino in fondo la responsabilità. Nessun socio Arci in questo momento avrebbe capito un atteggiamento diverso da quello che invece abbiamo tenuto in questa delicata competizione elettorale.
Possiamo permettercelo poichè ciò che abbiamo maturato in questi anni circa la nostra autonomia è oggi una salda realtà e una importante consapevolezza. La capacità di dire e fare ciò che riteniamo giusto e utile attraversa oggi ciascun dirigente Arci a prescindere dalla sua personale opzione politica anche perchè anni e anni di cammino, spesso faticoso, ci hanno portato a comprendere concretamente cosa significa “stare dalla parte buona della vita”,a come diceva il vecio Tom…