Domenica 25 novembre si voterà per decidere chi sarà il candidato alla Presidenza del Consiglio per il centro sinistra. Come sempre è accaduto in questi anni queste primarie segneranno una forte mobilitazione del nostro corpo associativo, una presenza discreta ma autenticamente al servizio della politica e degli elettori. Moltissimi sono infatti i circoli Arci dove saranno allestiti i seggi e molti di più i nostri soci e i dirigenti che garantiranno adeguatamente funzionalità e accoglienza. Non è un fatto di poco conto e ogni tanto mi domando se una mobilitazione così massiccia possa venire interpretata come un fatto del tutto scontato. No, non è scontato sapere che un pezzo della spina dorsale democratica di questo sgangherato Paese è appunto, l’Arci. E’ chiaro, nessuno chiede medaglie o articoli di giornali. Ma ricordarcelo e ricordarlo ai partiti del centro sinistra mi pare doveroso. Lo è ancora di più se penso al fatto che uno dei motivi per cui tutti sono d’accordo nell’individuare il circolo Arci o la Società di Mutuo Soccorso come seggio è proprio quello di trovare in quel luogo una casa comune della sinistra. Un luogo riconosciuto da tutte e tutti come proprio, prescindendo una volta tanto dalle tessere o dalle appartenenze di partito. Questo è il grande valore dell’Arci.
Ma credo ci sia un secondo aspetto – per noi dell’Arci – che ci porta ad essere il motore di queste primarie. Nonostante la scelta di dedicarsi all’associazionismo e non direttamente alla politica, a noi non è mai venuta meno la passione per la cittadinanza attiva e praticata e tantomeno è mancata la voglia di incidere e di cambiare propria della politica.
L’amministrazione della Polis, e quindi la partecipazione civica, restano a nostro avviso cose belle ed importanti, cose utili e necessarie per la quale vale la pena spendersi. Se le persone pulite e competenti non lo facessero, resterebbero solo i disonesti ed i corrotti ad occuparsene e le cose andrebbero sempre peggio.
E poi la politica è importante perchè decide delle nostre vite anche quando noi tendiamo a non occuparci di lei.
Ma non ci nascondiamo dietro un dito. Anche dal nostro punto di osservazione noi vediamo una politica peggiorata e meno aderente alla realtà e ai bisogni dei cittadini ma, siamo alrettanto convinti in politica, così come nella vita, che non sono tutti uguali e non portano tutti le medesime responsabilità. Le persone, i partiti, i gruppi, le associazioni vanno valutati singolarmente e con attenzione.
Ed è anche per questa convinzione che, ostinatamente, in questi anni, non ci siamo prestati al ruolo degli untori pronunciando frasi del tipo “tanto sono tutti uguali“, “son tutti ladri“, “sono sempre le stesse facce“, “la politica mi fa schifo“, “non vado più a votare” perchè sappiamo che questo è già segno di degenerazione democratica e, se ci permettete, noi alla democrazia ci teniamo.
Questo è il motivo per cui noi siamo ancora in piedi e al nostro posto, più consapevoli di ieri delle nostre capacità e del nostro ruolo.
Buone primarie cara Arci! Con tutto il cuore.