E’ la settimana delle elezioni regionali. Una settimana importante in cui la gran parte degli aventi diritto deciderà se e cosa votare. E saranno risultati importanti per le comunità coinvolte (Liguria su tutte) e per il Governo. Nonostante da qualche ora Presidente del Consiglio e Ministri si affrettino a dire esattamente il contrario. Dal 5 a 1 siamo già passati al 4 a 3 come risultato buono…Ma moltissimi meglio di me argomenteranno sulle elezioni e sui contendenti anche in questa settimana. La mia l’ho già detta ed è per questo che intendo concentrarmi anche questa volta sui contenuti. Senza alcuno snobbismo ma proprio perché, al contrario i contenuti, ci permettono di votare con coscienza, alla faccia del voto utile richiesto da alcuni.
In queste settimane abbiamo assistito ad una escalation mediatica rispetto al tema immigrazione; l’ignoranza di questo paese (istituzioni, media e popolino) non ha eguali tanto che pare normale gridare all’invasione sempre e solo sotto elezioni. Oramai se ne accorgono persino le pietre. Ma moltissimi giornalisti no. Idem per le casalinghe di Voghera, con tutto il rispetto. Del segretario della Lega Nord non credo di dover aggiungere nulla se non che la notizia della settimana scorsa è il rinvio a giudizio di cinque esponenti del partito celodurista (Umberto Bossi su tutti) per truffa ai danni dello Stato per la questione dei rimborsi elettorali finiti in resort in Tanzania. I campioni della legalità sono davvero messi male e basterebbe questa notizia (oltre al loro insopportabile razzismo) a rendere il movimento padano poco più che una combriccola di nostalgici del KKK. E se non ci pensa la Lega ci pensano il Ministero dell’Interno e il Governo a favorire il razzsimo attraverso una gestione della partita accoglienza a dir poco imbarazzante. Accanto ad un sistema collaudato, trasparente ed efficace quale lo SPRAR, negli ultimi anni si è pensato di affiancare a questo un sistema gestito direttamente dalle Prefetture. Da una parte un sistema di accoglienza monitorato sul piano della rendicontazione economica (scrupolosa quasi all’eccesso) e sotto il controllo dei Comuni capofila di ogni singolo progetto territoriale, con il coinvolgimento di organizzazioni sociali che da anni si occupano di immigrazione come le Caritas, l’Arci e molte altre e dall’altro un sistema a bando, con gare al minimo ribasso, aperto a chiunque, senza la possibilità da parte delle Prefetture di garantire un effettivo monitoraggio e controllo, e che, novità delle novità, prevede i rimborsi a fatture. Un sistema quest’ultimo che ha prodotto storture e abusi. L’unica salvezza il buon senso civico dei soggetti che di volta in volta si aggiudicano le gare dicendo che spenderanno meno degli altri…A noi dell’Arci pare evidente questa stortura tanto che siamo convinti che in Italia (oltre ad una legge sull’Asilo) debba esistere un solo sistema di accoglienza che deve garantire almeno centomila posti. Questo sistema deve essere il sistema SPRAR che ha dimostrato solidità ed eticità e che, funziona, anche perchè le Istituzioni locali e il Terzo Settore lavorano insieme, fianco a fianco, sul serio. E con questo sistema sarà più semplice per i Comuni farsi coinvolgere e sentirsi parte di un progetto di accoglienza che, in molte parti d’Italia, ha permesso la riattivazione di scuole, la riapertura di case in paesi ormai abbandonati; ha permesso di rivitalizzare intere vallate e di rimettere in moto microeconomie. Questo l’Arci ligure ha chiesto la settimana scorsa alla Regione Liguria e all’ANCI per fare in modo che il nostro lavoro di accoglienza e tutela possa camminare di pari passo con le sacrosante esigenze delle cittadine e dei cittadini della nostra Regione. Buon senso ed elezioni dunque non sono questioni così tanto distanti tra loro. Buon voto.