Ancora un differimento per la Tares, la nuova tariffa sui rifiuti: la prima rata dovrà essere versata entro luglio 2013. Questo ha deciso il Senato, in corso di prima lettura del decreto rifiuti n.1/2013.
Le motivazioni del differimento (ricordiamo che la legge di stabilità aveva previsto già un primo slittamento ad aprile) risiedono nella riscontrata incompatibilità dell’aggravio fiscale previsto con la TARES rispetto alla pressione fiscale esistente, e nella necessità di rivedere il meccanismo di funzionamento del tributo, che prevede un sistema di affidamento ai Comuni non ancora ben rodato e su cui gli stessi enti locali hanno manifestato non poche perplessità. Va precisato, tuttavia, che lo slittamento riguarda solo i termini di versamento e non incide sull’entrata in vigore, che rimane ferma al 1 gennaio 2013. Ciò implica, e salvo che si intervenga anche su questi aspetti, che il carico finanziario relativo al nuovo tributo raddoppierà, in quanto l’importo da versare tra luglio e dicembre includerà il totale dell’imposta annua (inizialmente prevista come diluibile in 4 rate a decorrere da gennaio in poi).
Circa gli aspetti sostanziali della TARES, ricordiamo che è destinata a coprire integralmente il costo di gestione dei rifiuti e, per di più, a sostenere i costi generali dei Comuni per illuminazione, manutenzione strade ecc.. Per tali motivi si prevede che il costo finale a carico dei contribuenti risulterà significativamente più alto del passato, sia rispetto alla vecchia tassa rifiuti, sia rispetto alla TIA, che pur essendo già una tariffa risultava tuttavia determinata solo in funzione di una delle due componenti sopra richiamate ( ossia il costo-gestione dei rifiuti).
La normativa nazionale non prevede esenzioni/riduzioni per il non profit. Decisivi, in quest’ambito, saranno i regolamenti comunali.
Ufficio Studi
Filo Rosso Aggiornamenti
Roma, 17 gennaio 2013