Da venerdì 1 luglio e sino a sabato 9 luglio, giovani tra i 18 ed i 25 anni, provenienti da varie parti di Italia si ritroveranno a Ventimiglia per una esperienza unica di volontariato ed impegno sociale.
I campi e i laboratori della legalità democratica sono giunti alla loro undicesima edizione.
Sono organizzati dall’Arci con Cgil, Spi, Flai, RSM e UDU; inoltre in alcuni territori stiamo valutando la partnership con la Rete della Conoscenza ed altri partner associativi ed istituzionali.
Si svolgono nel periodo che va da maggio ad ottobre e la durata media è di 10 giorni.
L’antimafia sociale costruita dal mondo dell’associazionismo ha nei campi e nei laboratori antimafia uno dei suoi principali cardini, che si traduce nell’impegno quotidiano, nelle attività continuative, nella voglia – espressa dalla partecipazione – di continuare il lavoro anche dopo, quando i campi son terminati.
In questi anni i territori che hanno ospitato i campi sono diventati veri e propri luoghi di sperimentazione, che si sono intrecciati con quelli di provenienza dei “campisti” rafforzando quest’esperienza e rendendola nazionale. Migliaia di ragazze e ragazzi hanno conosciuto le buone pratiche, rafforzando i valori civili e di coesione sociale.
I luoghi confiscati alle mafie divengono quindi luoghi restituiti e vissuti dove praticare una cultura basata sul rispetto delle regole, ma anche della comprensione che se non vi è giustizia sociale sarà più difficile contrapporsi alla violenza, al ricatto, ai privilegi mettendoci la propria faccia. Sono un’occasione importante per lo sviluppo dell’attività e dell’impegno della nostra associazione sul terreno dell’antimafia sociale, e sarebbe importante che da quest’anno potesse aumentare la partecipazione di ragazze e ragazzi provenienti anche da territori che non organizzano direttamente campi.
Sappiamo infatti che si tratta di un’occasione importante anche nell’attivazione di protagonismo e volontariato al ritorno da quell’esperienza, e la nostra organizzazione, che prevede un colloquio preventivo con il Comitato Arci del territorio di provenienza del campista, prevede un contatto diretto che può essere utile per l’attivazione di nuovo sviluppo associativo.