Con la sanzione al sindaco di Alassio, Enzo Canepa, si chiude una vicenda iniziata nel 2015 con l’emissione di una ordinanza da parte del primo cittadino che fin da subito, con altre associazioni e con diversi avvocati, avevamo contestato in quanto discriminatoria nei confronti dei migranti e che già il Tribunale Civile di Genova aveva poi annullato.
Si trattava di un atto con evidenti finalità politiche basato sulla presunta tutela della salute pubblica – si vietava infatti l’ingresso nel Comune a migranti sprovvisti di certificato sanitario – ma in realtà senza concrete motivazioni che lo suffragassero. Per questo, in primis, era stato segnalato anche all’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri).
Si chiude così una brutta pagina, al tempo stesso grottesca e discriminatoria – dichiara Walter Massa, presidente di Arci Liguria – in cui le ragioni, nel merito e nel metodo, sono sempre state da una parte sola. Quella del diritto.
A quello infatti – conclude Massa – ci siamo sempre appellati come associazione e continueremo a farlo.