Si rispetti il momento e la famiglia, finisca l’inutile speculazione sulla tragica morte dell’ispettore Diego Turra.
Dichiarazione di Walter Massa, presidente di Arci Liguria
Poco importa in questi momenti in cui è’ difficile trovare parole giuste, utili o di conforto sapere che Diego Turra tutto era meno che lo stereotipo del poliziotto della celere. Chi lo ha conosciuto sa chi era e comprende perché tutti lo ricordano con affetto. Quello che importa chiarire e che la sua tragica morte nulla a che vedere con i presunti scontri dei giorni scorsi a Ventimiglia ma più probabilmente al fatto che poteva non essere lì. Sono anni che si reclama sicurezza in questo Paese; sono decenni che su questo tema si sono costruite le fortune di una parte ben precisa della politica italiana. La realtà dei fatti dice invece che negli ultimi anni i governi di centro destra in particolare, di cui il Presidente Toti è’ l’espressione massima in questa Regione, ha proceduto al taglio sistematico delle risorse delle Forze dell’Ordine e al blocco delle assunzioni. Dov’era Matteo Salvini quando il governo Berlusconi nell’ottobre 2011 procedeva, nella Legge di Stabilità, con un taglio di tre miliardi per le forze di sicurezza da parte del governo – appoggiato dalla Lega Nord? E dov’erano i cultori della “tolleranza zero” quando nel 2009 l’allora Ministro Brunetta definiva “panzoni” gli agenti che protestavano contro i tagli della Legge Finanziaria? Ecco, al di là della propaganda e degli azzardi da perenne campagna elettorale, forse Diego Turra avrebbe potuto non essere lì. Ma c’era per compiere il suo dovere e arrotondare lo stipendio che grazie ai tagli dei governi non bastava più a mantenere la sua famiglia. E su questo si rifletta con responsabilità.
Genova, 9 agosto 2016