In attesa di conoscere i dettagli, ribadiamo la ferma intenzione di procedere con la massima decisione con la Rete Savonese Fermiamo il Carbone affinché la cittadinanza non sia costretta a subire ancora per molti anni gli effetti inquinanti di impianti che non siano adeguati come legge; oggi ci è stato ribadito il massimo sostegno delle associazioni nazionali Greenpeace, Legambiente e WWF che oggi sono state al nostro fianco nella audizione alla conferenza dei servizi. Se sono vere le prime notizie, la nostra battaglia a difesa dei valori della salute e del rispetto delle leggi continuerà con più determinazione che mai nei riguardi di tutti coloro che risulteranno aver avallato decisioni che riteniamo indifendibili.
Di seguito un breve resoconto dei nostri interventi che parrebbero essere stati assolutamente inascoltati.
Oggi 1 7 settembre 2012 alcuni rappresentanti dell’associazione Uniti per salute onlus, anche a nome della Rete, sono stati ascoltati dai componenti della Commissione prima dell’inizio dei lavori della Conferenza stessa alla Conferenza dei Servizi per l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla centrale termoelettrica di Vado Ligure Quiliano.
Seduti al Tavolo, oltre ai Componenti designati dal Ministero Ambiente, abbiano notato le delegazioni di Regione Liguria e comuni di Vado e Quiliano.
Seduti al nostro fianco i rappresentanti a livello nazionale di Greenpeace, Legambiente e WWF che appoggiano fermamente la nostra azione a tutela della salute e del territorio.
Abbiamo sinteticamente illustrato le nostre ultime osservazioni presentate alla conferenza che in ogni caso alleghiamo in versione integrale.
- nel merito della possibilità dei due gruppi a carbone di essere adeguati alla migliori tecnologie e quindi di ottenere l’AIA abbiamo ribadito che la stessa Società proprietaria della centrale che proposito dei sistemi dei vecchi gruppi a carbone 3 e 4 afferma “non permettono ulteriori improvement tecnologici”. Abbiamo ricordato quanto affermato dai sindaci di Vado e Quiliano in un documento ufficiale del 2009 “Mancano quindi i presupposti per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per quanto riguarda gli esistenti gruppi 3 e 4 … Nel ribadire quindi l’opposizione di queste Amministrazioni al rilascio di una nuova autorizzazione per nuovi impianti, si chiede che quella relativa all’esistente sia subordinata alla cessazione della attività dei gruppi 3 e 4″ e quindi che a noi appare con tutta evidenza come i gruppi a carbone 3 e 4 non siano in grado di essere adeguati alle migliori tecnologie previste dalle norme che regolano l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Tutti i punti evidenziati (ipotesi, progetti, commistioni tra procedimenti ex 55/2002 per il nuovo gruppo e procedimenti AIA per i vecchi gruppi a carbone) ci inducono infatti a ritenere che dal lontano 2007 si sia cercato di creare le condizioni per superare lo scoglio della dichiarata (dalla stessa azienda) impossibilità di “improvement tecnologico” dei vecchi impianti a carbone. Inoltre abbiamo evidenziato
· i preoccupanti dati del biomonitoraggio lichenico invitando la commissione a tenere conto delle le considerazioni dell’illustre prof Tamino che abbiamo presentato e che concludono “Tutto ciò, fermo restando la necessità di ulteriori approfondimenti e di ulteriori indagini, indica un forte inquinamento antropico della zona, causato, se non esclusivamente, sicuramente in parte rilevante dalla centrale di Vado Ligure.”
· Le indebite e reiterate commistioni della procedura AIA con la procedura di autorizzazione nuovo gruppo da 460 MW.
· La inaccettabilità di ipotesi di “Funzionamento su scala ridotta che con una indicazione di emissioni massiche annuali, manterrebbe comunque le emissioni specifiche a livelli di molto superiori al limiti BAT andando direttamente ad interferire con gli aspetti di impatto ambientale e impatto sanitario che, come noto, si basano su dati di concentrazione “dose-effetto
· Legge Seveso e effetto domino con stabilimenti a rischio incidente rilevante nelle immediate vicinanze .
Abbiamo concluso con le affermazioni ufficiali dell’ordine dei Medici sottolineando che la commissione sta decidendo se e come mantenere in funzione i vecchi gruppi a carbone a proposito dei quali l’Ordine ha parlato di“ minaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona”.
Sono intervenuti poi i rappresentanti della Associazioni Nazionali Confermando il loro pieno e totale appoggio alla azione della Rete Savonese Fermiamo il carbone anche e soprattutto nelle azioni concrete.
E’ stato sottolineato come siano anacronistici progetti come quelli che puntano sul carbone: non possiamo basare il nostro futuro energetico ancora sul carbone. Greenpeace ha presentato e consegnato un documento che costituisce una anteprima assoluta di una serie di campionamenti su alcuni pesci nel mar Ligure ancora in coso. Le analisi finora effettuate non si rilevano superamenti dei limiti con l’unica eccezione del sito di Vado Ligure: sebbene sia impossibile una corrispondenza univoca tra la centrale a carbone e valori di mercurio e piombo in alcune specie ittiche nello specchio acqueo a sud della centrale, questo è un campanello d’allarme piuttosto serio.
Abbiamo concluso l’intervento ricordando a nome della Rete fermiamo il Carbone non avremmo accettato alcun tipo di concessione AIA qualora fosse ancora consento ai vecchi gruppi di funzionare in modo non conforme alle normative in vigore e che, con il convinto sostegno delle associazioni nazionali, la nostra ferma intenzione a intraprendere tutte le azioni legalmente consentite.
Abbiamo presentato infine eccezione sulla regolarità e validità della conferenza.