Pubblichiamo l’articolo, pubblicato su Arcireport 40, in cui il presidente di Arci Liguria, Walter Massa, lancia un appello a sostenere l’importante esperienza dei detenuti e volontari del carcere di Padova.
“La qualità della vita nelle nostre carceri è ancora lontana da uno standard che sia coerente col dettato costituzionale, in particolare gli articoli 27, sulle finalità educativa della pena, e 32, sul diritto alla salute intesa non come mancanza di malattia ma come stato di benessere psico-fisico.
A fronte di queste riflessioni pessimistiche ricordiamo che, fortunatamente, esiste l’impegno di volontariato e Terzo settore per cercare di modificare la situazione. È quanto facciamo noi in Liguria, da molti anni, attraverso diverse iniziative tra cui, ad esempio, il progetto Ponte e l’impegno a sostenere l’esperienza della messa alla prova recentemente estesa anche ai detenuti adulti dopo i buoni risultati ottenuti con i minori.
Nel panorama delle realtà impegnate sul carcere spicca, indiscutibilmente, quella dei detenuti del carcere di Padova che, col sostegno dell’associazione Granello di Senape di Padova, ha dato vita, dal 1998, alla rivista bimestrale Ristretti Orizzonti. Negli anni alla rivista si sono aggiunti libri, cd, un’accurata rassegna stampa quotidiana sul carcere e numerose iniziative di sensibilizzazioni di alto livello.
Ultima iniziativa in ordine di tempo il seminario nazionale di studi Per qualche metro e un po’ di amore in più, di cui in pagina trovate il Manifesto conclusivo con alcune proposte concrete per rendere il carcere «più umano», e la premessa di Sara Viganò, nostra volontaria del servizio civile, all’articolo scritto da lei dopo aver partecipato al seminario.
Ora Ristretti Orizzonti è in difficoltà: «La crisi economica ha fatto diminuire di molto gli abbonamenti a Ristretti Orizzonti e anche i contributi pubblici, abbiamo gravi problemi di liquidità e il servizio di informazione che vi offriamo rischia di cessare se non raccogliamo il necessario per dare un compenso minimo ai detenuti che ci lavorano e a pagare bollette e canoni vari nel 2015 – spiegano nel loro appello – il Notiziario quotidiano è gratuito e deve restare gratuito: non vogliamo perdere neppure un lettore, perché di carcere si deve sapere, discutere, riflettere».
È proprio per questo che sentiamo la necessità di farci carico come associazione di sostenere Ristretti Orizzonti, che anche per noi è diventato uno strumento indispensabile per capire e conoscere. Estendiamo questo invito a sostenere Ristretti Orizzonti a tutti i comitati Arci con le modalità che ognuno riterrà opportuno. Siamo infatti fortemente convinti che aiutando questo strumento di preziosa informazione e documentazione della vita ‘dentro’ possiamo aiutare noi stessi a costruire una società migliore. E forse anche più giusta.
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