Non abbiamo più alcuna intenzione di stare a guardare il presidente Toti distruggere il senso di comunità della nostra terra.
Dichiarazione di Walter Massa, presidente Arci Liguria
Le dichiarazioni del presidente Toti sulle quote regionali per i migranti stabilite dal Governo, confermano l’idea regressiva e pericolosa che muove le sue (poche) politiche e le sue (tante) “dichiarazioni mediatiche ad effetto zero” – dichiara Walter Massa, presidente Arci Liguria.
Dichiarazioni che, appunto, in realtà non hanno alcun fondamento concreto, nessuna reale efficacia nell’azione di governo ma, hanno il solo “pregio” di gettare ulteriore benzina sul fuoco.
Il presidente Toti si è’ seduto sullo scranno della più importante istituzione ligure pensando di usare quel ruolo per giocare la sua personale partita. Ancora ultimamente ci ha ricordato che “solo lui puoi convincere Silvio Berlusconi” come se ai cittadini liguri potesse interessare qualcosa.
Sulle quote è bene dire una cosa semplice ai cittadini: il Piano Nazionale prevede una quota di circa 6000 migranti per la nostra Regione, comprensivi dei circa 5000 che già accogliamo. Si tratta dunque di 700/800 persone in più oltre agli attuali.
Bene, se i 6000 migranti fossero accolti in tutti i 235 comuni liguri, ogni comune accoglierebbe circa 25 persone. Una inezia. Con una perequazione intelligente ed equilibrata, tenendo conto che ad esempio Genova e Prato Rondanina non possono accogliere le stesse persone, questa bolla di sapone dell’invasione, automaticamente, sarebbe considerata al pari della scoperta degli asini volanti.
Ci auguriamo dunque che la riunione dei comuni possa dare una indicazione precisa e chiara nella direzione dell’impegno verso il sistema Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Un sistema conveniente per le comunità che accolgono e per gli stessi beneficiari; un sistema pubblico gestito con fondi pubblici e non un sistema privato gestito con soldi pubblici come invece oggi avviene nella maggior parte del Paese.
Una cosa è certa: noi, caro presidente Toti, non staremo fermi a guardare distruggere il senso di comunità della nostra terra per tornaconti personali o per altre poco nobili motivazioni.
Con questo atteggiamento siete un pericolo per la nostra comunità.
Genova, 27 febbraio 2017