Siamo una realtà consolidata e rappresentativa dell’intero terzo settore ligure con quasi 300 basi associative affiliate, 5 comitati territoriali operanti in tutte le province e un sistema di ETS che danno piena attuazione alla riforma stessa del Terzo Settore.
50.000 socie e soci prima della pandemia, scesi a 24.000 durante il lockdown con numeri che oggi nuovamente si attestano abbondantemente sopra i 40.000. E siamo sicuri che la nuova campagna regionale di tesseramento 22/23, lanciata da pochi giorni, farà ulteriormente crescere il movimento associativo laico nel territorio.
Questo è il contesto in cui si colloca l’VIII congresso di Arci Liguria, che chiude così il percorso congressuale regionale avviato a maggio, con la partecipazione e il confronto di centinaia di delegate e delegati in rappresentanza di tutti circoli aderenti, cuore pulsante della quotidiana azione associativa. Una azione che non si è mai interrotta neppure nel pieno della pandemia con tantissime iniziative di solidarietà nei quartieri e nei paesi.
Parliamo, quindi, di un appuntamento importante per noi: un congresso di cambiamento e al tempo stesso di rilancio dopo una stagione difficile a causa dell’emergenza Covid e, purtroppo, anche di un’idea malsana di associazionismo che si è largamente diffusa nelle Istituzioni.
Vogliamo aprire una nuova stagione di rinnovamento e crescita, anche nel gruppo dirigente, alla luce del contesto politico attuale.
“Siamo convinti infatti – dice Walter Massa, presidente uscente di Arci Liguria – che l’unico antidoto ad una cultura di destra oggi imperante sia garantire socialità e partecipazione e sia bene farlo partendo dal territorio. Per questo “senza le basi scordiamoci le altezze”. Senza il lavoro di cura e di prossimità – continua Massa – che ogni giorno svolgiamo pur tra mille difficoltà e ostacoli – ancor più necessario in una socialità malata di solitudine e indifferenza – l’Arci sarebbe scomparsa da un po’ e con essa un patrimonio di valori, idee, radicamento, donne e uomini. Fa impressione scriverlo, ma basta guardare la storia recente delle organizzazioni novecentesche per averne contezza”.
La scelta del luogo, il Circolo Arci SOMS La Fratellanza di Pontedecimo non è affatto casuale: quest’anno questa gloriosa Società, da sempre legata all’Arci, festeggia ben 150 anni ed è stato naturale, così, pensare di ancorare quelle solide radici alla voglia di “sognare più veloce” del gruppo dirigente e di tutto il corpo associativo di Arci Liguria.
Perché, in fondo, come recita il titolo del documento congressuale di Arci Nazionale: “Per uscire da un incubo non basta svegliarsi: bisogna sognare più veloce”.