Comunicato stampa
Criminalizzare la solidarietà è l’ultima delle nefandezze di un’Europa incapace, immatura, impaurita e del tutto inutile sul fronte epocale delle grandi migrazioni.
Domani a Imperia si terrà il primo processo in Italia contro un attivista francese accusato di aver accompagnato in Francia in macchina una famiglia di sudanesi provenienti dal Darfur, composta da padre, madre incinta e due bambini (rispettivamente di due mesi e 5 anni). Il ragazzo francese ‘incriminato’, Félix Croft, avrebbe fin da subito potuto fare finta di nulla e dire che non sapeva chi stava portando in Francia, dopo averli trovati in stato di pericolo. Eppure fin dal momento dell’arresto da parte dei carabinieri italiani il 22 agosto 2016, ha dichiarato di agire per spirito di solidarietà e che non farlo per lui avrebbe significato fare omissione di soccorso. In Francia analoga accusa e contestuale arresto è stato fatto per il caso più noto di Cédric Herrou.
Criminalizzare la solidarietà è l’ultima delle nefandezze di un’Europa incapace, immatura, impaurita e del tutto inutile sul fronte epocale delle grandi migrazioni. Fenomeno che però, nella realtà, interessa la nostra Europa solo in minima parte. E non ci riferiamo tanto all’Europa politica ma all’insieme dei paesi che la costituiscono e che hanno scelto, a dispetto dei numeri, il modello fortezza. Nulla si sente per contro su come le persone possano evitare di mettersi nelle mani dei trafficanti, rischiando la vita e pagando un prezzo elevatissimo, per attraversare le frontiere, sia per chiedere protezione che per cercare lavoro. Nè in Europa, nè in Italia, nonostante il cambio al vertice del Ministero dell’interno. Ma non basta questo approccio; non bastano i muri, le frontiere chiuse e la repressione nei confronti dei migranti; ora si criminalizza la solidarietà e lo si fa con la stessa foga con cui – perdoneranno taluni il paragone – si perseguivano i partigiani durante la seconda guerra mondiale. A Cedric Herrou, a Felix Croft a tutte le migliaia di attivisti che si battono per una Europa libera, aperta e inclusiva, va tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. L’Arci c’è.
Arci Liguria e Arci Imperia
Genova, 15 febbario 2017
www.arciliguria.it