Siamo sconvolti di fronte a questa immane tragedia.
Il primo pensiero è per i familiari delle vittime, per gli abitanti delle zone sottostanti il ponte Morandi che da anni vivono nell’incubo che qualcosa possa accadere.
Non c’è genovese o ligure che non abbia percorso in auto quel tratto di ponte centinaia e centinaia di volte, se non migliaia.
Insieme a noi decine di migliaia di altri cittadini di tante regioni come stava accadendo anche in questo periodo vacanziero. Poteva esserci chiunque su quella campata, potevamo esserci noi o i nostri cari.
Ora sentiamo il bisogno di solidarietà e di conforto. Sentiamo il bisogno di unione di fronte alla tragedia. Abbiamo bisogno di affetto e di sostegno.
Solo così la nostra città si rialzerà per l’ennesima volta perché, al di là di tutto, siamo una comunità forte e coesa. Chiediamo a tutti uno sforzo in questa direzione. Senza tentennamenti.
Verrà il tempo dell’analisi e delle indagini. Ci batteremo come sempre per la verità e la giustizia.
Ora però solidarietà, affetto, sostegno reciproco e senso di appartenenza ad una comunità sono i sentimenti di cui abbiamo bisogno. Come Arci noi ci siamo.
Stefano Kovac, presidente Arci Genova e Walter Massa, presidente Arci Liguria
Genova, 14 agosto 2018