“Tu sporchi la divisa che indossi”, così viene apostrofato, assieme ad insulti vari, Umar Nuri, un giovane ghanese dio 25 anni e un suo amico, anche lui dal colore scuro di pelle, che stanno svolgendo il loro servizio di volontariato nella Croce Rossa durante una sagra a Loano, in provincia di Savona.
La sagra organizzata dalla pubblica assistenza sul lungomare della cittadina rivierasca, aveva lo scopo di autofinanziare l’attività della Croce Rossa loanese e Umar e il suo amico erano lì per dare il loro contributo di volontari, distribuendo gadget. Umar ha deciso da tempo di passare parte del suo tempo libero a servizio degli altri, così come fanno anche molti giovani italiani e per svolgere il suo compito ha fatto un percorso di sei mesi, frequentando corsi e sostenendo esami, come tutti gli altri militi. Come ARCI regionale ligure e provinciale savonese non possiamo che ringraziare sentitamente lui e il suo amico per il prezioso servizio che stanno svolgendo a favore di tutti e in primo luogo dei cittadini italiani residenti e turisti, ed esprimere la nostra solidarietà a loro e alla Croce Rossa di Loano, che ha fatto benissimo a rendere pubblica la vicenda e a difendere a spada tratta i due ragazzi.
Umar non sei tu che “sporchi la divisa che indossi”, anzi siamo onorati che tu la indossi, perché è una divisa che significa solidarietà e fratellanza; è chi ha insultato te e il tuo amico che dovrebbe profondamente vergognarsi e con loro chi, ai più alti livelli di governo del Paese, sta seminando odio a piene mani, nei confronti di persone che hanno affrontato mille peripezie per poter cercare una vita migliore, degna di essere vissuta.
Savona, 7 agosto 2019
Arci Liguria e Arci Savona